INGWE, IL LEOPARDO
Inglese, Tedesco: Leopard
Francese: leopard, panthere
Zulu, Ndebele, Siswati, Xhosa, Shangaan, Tsonga, Venda: Ngwe, Ingwe
Afrikaans: Luiperd
Shangaan: Ingwe
Swahili: Chui
Lozi: Ngwe
Arabo del Nord: Nemr
Guinea: Buturi
Haussa: Damussa
Sudanese: Silgu
Arabo del Chad: Nimr
Uganda: Engo
Camerun: Sirgu
Banda: Muru
Masai: Ol mara
Somalo: Sabel
Tswana: Inkui
isiZulu, Xosa: Ingwe
Il nome Ingwe da me scelto per la riserva é quello con cui viene designato il leopardo in diverse lingue di ceppo N'guni e non solo: in isiZulu, Ndebele, Xhosa, Shangaan, Tsonga, Venda, Siswati il maculato felino re della boscaglia è detto ingwe o ngwe.
Il leopardo è più piccolo del leone ma giustamente considerato, a volte, più pericoloso, soprattutto per la sua furtività ed astuzia, per cui, quando si verifica un caso di man-eater leopard, risulta molto più difficile eluderlo o cacciarlo di quanto si verifichi in un caso analogo riguardante il leone. La sua natura ad un tempo prudente ed audace é giustificata da un fatto naturale: a differenza del leone, il leopardo è un cacciatore solitario e sa bene che una ferita invalidante riportata nello scontro con una preda può inabilitarlo alla caccia e condannarlo a morte. Per tale motivo, Ingwe, a differenza di Ingonyama, attacca solo a colpo sicuro, fallendo una modestissima percentuale di attacchi, mentre Simba (o Ingonyama o Ibhubhesi) ci prova comunque, ed è molto meno accorto nell'evitare rischi. La tecnica tipica del leopardo è lo stalking, che consiste nell'avvicinarsi furtivamente, come un gatto, sfruttando ogni riparo per portarsi a pochi metri dalla vittima, che viene poi aggredita con un fulmineo e bruciante scatto di velocità. Chilogrammo per chilogrammo, ritengo il leopardo più potente del leone e non è raro vedere animali di 50 Kg portare un impala di 70 Kg su di una pianta. Nella mia riserva, dove i leopardi, grazie all'abbondanza di selvaggina ed alla natura del terreno ed al clima sono di dimensioni ben superiori alla media ( con punte di 95 Kg e forse oltre) un vitello di un quintale venne ucciso e trascinato in cima ad una collina impraticabile, fitta di cespugli e massi scoscesi. D'altro canto, in una delle foto allegate, si può osservare la mole di un leopardo maschio di Ingwe paragonata a quella del mio tracciatore (alto 180 cm): il felino mangia comodamente con la testa, tenuta orizzontale, a 190 cm dal suolo.
Parlando di leopardo, per amore di chiarezza e verità, occorre sfatare un luogo comune spesso abusato.
Animale estremamente adattabile, il nostro felino (contrariamente alle notizie inesatte e talora tendenziose spesso diffuse con nonchalance) è animale "di successo", più diffuso e comune del leone e presente in ampie aree, anche in vicinanza di grandi città, e non a rischio di estinzione, per cui, sebbene giustamente protetto contro il commercio delle pelli, ne è legalmente consentita la caccia in vari paesi, regolamentata e subordinata al rilascio di permessi CITES, oltre ad altri permessi rilasciati per esemplari che creano problemi all'uomo o alle comunità. A differenza del leone è adattabilissimo, potendo nutrirsi di prede che vanno dalla taglia del Kudu ( generalmente femmina) o addirittura del vitello di bufalo, agli insetti, in caso di carestia, passando per batraci, pesci, pinguini ( avete letto bene) e serpenti. Colonizza zone spesso agli estremi ambientali: dalla foresta al deserto (es. Kalahari), dal bush fitto e spinoso alla savana erbosa, dalla costa alle zone dell'interno, da quote inferiori al livello del mare (depressioni) alle più alte montagne ( ne venne rinvenuta la carcassa a 5700 metri, sul Kilimanjaro e questo gli assegna il secondo posto, quanto a quota, dopo il puma, di cui un esemplare venne osservato sulle Ande a 5800 m. e alcuni scalini sopra il leopardo delle nevi o Uncia uncia, che raggiunge i 4500 metri)
Tornando alle caratteristiche tipiche della sua natura: furtività, alta percentuale di successo, astuzia, potenza, non è strano che in tutti i paesi africani ed asiatici ove è presente, gli siano state attribuite spesso doti sovrannaturali e siano fiorite leggende. In alcuni paesi africani, le sette degli uomini-leopardo, come i famigerati Anioto, sfruttarono e forse sfruttano il terrore ispirato da questo animale, indossandone le pelli ed utilizzando armi da taglio che simulavano le lesioni tipiche da artiglio.
Ho in programma un libro su questo animale e non mi dilungo ulteriormente, e, sul di un mio libro già pubblicato (Animali africani pericolosi) ho riportato tutta una serie di casi di leopardi antropofagi, sia in Asia che in Africa.
Mr.Ingwe rimane, in ogni caso, per quanto mi riguarda, il felino più inquietante e ...fascinoso del mondo.